Nell’ambito dell’indagine realizzata dall’osservatorio “The World after Lockdown” realizzato da Nomisma e Fileni è emerso che durante tutto il lockdown gli italiani hanno posto particolare attenzione verso stili di vita e abitudini alimentari più salutari privilegiando cibi di maggiore qualità e sicurezza sia in termini di provenienza che metodi di produzione. Oggi si tende ad essere sempre più informati e attenti alla sicurezza, qualità dei cibi e provenienza geografica, ad optare per prodotti selezionati, portafoglio permettendo.
Made in Italy e Km 0 sempre più presenti nel carrello della spesa degli italiani, in crescita i prodotti a marchio biologico.
LA CRESCITA DEL SETTORE BIOLOGICO
Durante le settimane più drammatiche del 2020 e in piena emergenza sanitaria l’incremento delle vendite dei prodotti biologici ha segnato un +20.1% rispetto allo stesso periodo del 2019 contribuendo al forte impulso alla crescita del settore. Il comparto dei prodotti freschi è quello su cui si è concentrata maggiormente l'attenzione del consumatore bio: +10% nei primi 3 mesi del 2020, con picchi nell'ortofrutta (+15%) e nella carne (+31%) portando il mercato italiano al quinto posto al mondo (dopo USA, Germania, Francia, Cina) per consumi di prodotti biologici.
MADE IN ITALY E SOSTENIBILITA’
Il protrarsi dell’emergenza SARS-CoV-2 ha consolidato sempre più valori e scelte alimentari che mettono al primo posto la salute. I consumatori italiani sono sempre più attenti alla provenienza e sostenibilità del prodotto. Una delle motivazioni è data dal fatto che la medesima legislazione applicabile è vista come forma di tutela rispetto a prodotti che provengono da paesi lontani sconosciuti. Made in Italy e Km 0 diventano quindi elementi imprescindibili a cui il consumatore Italiano medio non rinuncia. Secondo la ricerca, il 22% dei consumatori dichiara di aver incrementato gli acquisti Km 0 e made in Italy, il 28% ha cominciato ad acquistare prodotti alimentari provenienti da filiere corte proprio durante la quarantena.
Sostenibilità è l’altra parola d’ordine. La sicurezza dei cibi consumati quotidianamente è strettamente correlata anche alla protezione dell’ambiente:
per il 58% degli italiani, l’agricoltura subisce gli effetti del cambiamento climatico. Durante i giorni di chiusura il 20% del campione si è dimostrato particolarmente attento all’impatto ambientale delle proprie scelte alimentari, ha preferito acquistare cibi più sostenibili favorendo comportamenti più green, il 12% ha acquistato prodotti alimentari con imballaggi sostenibili, il 30% ha sperimentato i prodotti biologici per la prima volta.
ALIMENTI FRESCHI E CARNI
Tracciabilità, sostenibilità e biologico sono elementi sempre più importanti per consumatori e imprese. Tra i comparti più coinvolti, secondo il sondaggio, rientra quello della carne. Il 71% dei consumatori reputa importante l'origine 100% italiana ma questa quota sale al 78% per la carne:
il 66% degli italiani cerca carne proveniente da allevamenti all'aperto, il 51% cerca il marchio bio tra gli scaffali, ma ancor di più sul banco carne (54%).
Altri fattori che entrano in gioco nella scelta della carne da acquistare sono l'assenza di antibiotici (importante per il 75% dei consumatori di carne), l'assenza di Ogm nei mangimi (65%) e l'alimentazione con soli mangimi vegetali (56%).
PERCHÉ COMPRARE CARNE BIO
Secondo i dati raccolti dall’indagine curata da Nomisma, gli italiani 18-65 anni che nell’ultimo anno hanno consumato carne in almeno un’occasione sono il 92% della popolazione e l’86% di essi dichiara di mangiarla almeno 1 volta a settimana o più spesso.
Di questi, il 52% ha scelto la carne biologica per motivi di salute/benessere (16% degli users), perché garantisce l’assenza di antibiotici (15%), perché è priva di OGM, additivi e conservanti (12%), e perché è ritenuta in generale più sicura (12%). Infine, circa 1 consumatore su 10 la acquista perché prodotta secondo metodi più rispettosi dell’ambiente o da allevamenti sostenibili.
IL VALORE DEL PACKAGING E GLI IMBALLAGGI SOSTENIBILI
Anche il packaging diventa portatore di messaggi green: 9 consumatori su 10 vogliono trovare nei supermercati carne biologica con un packaging sostenibile e il 36% afferma che la confezione della carne bio dovrebbe essere riciclabile al 100%, compostabile (17%) o comunque contenere meno plastica possibile (16%). I valori e l’importanza del packaging green necessita però di una comunicazione efficiente: l'11% degli user di carne bio vorrebbe infatti trovare in etichetta informazioni più dettagliate sull'impatto ambientale dell'imballaggio.
UN NUOVO SISTEMA ALIMENTARE
I risultati dell’indagine mettono in luce una straordinaria opportunità di crescita per tutto il comparto bio. Sussistono infatti ampi margini di miglioramento dal lato dell’offerta: il 49% dei consumatori di carne non è ancora pienamente soddisfatto dell’assortimento della linea biologica e, inoltre, tra chi ad oggi non consuma carne bio, il 19% non ne comprende le garanzie e il 6% non la trova nei punti vendita che frequenta abitualmente.
I dati dimostrano nel complesso come il raggiungimento del target relativo ad un nuovo sistema alimentare sempre più sano e rispettoso dell’ambiente sia possibile, essendo un obiettivo che mette insieme istituzioni e consumatori. Rappresenta al tempo stesso una grande sfida per le aziende alimentari italiane, a cui spetta il compito di innovare e potenziare le proprie strategie per far fronte alle crescenti esigenze dei consumatori.
Fonte: “FOOD MACHINES | MAGGIO - GIUGNO 2021”